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Tavolo PA Digitale, Relazione finale

Il Tavolo Pa Digitale, partendo dal concetto di Pubblica Amministrazione, quale entità multiforme e complessa dal punto di vista delle dimensioni organizzative degli enti, della natura dei soggetti coinvolti (istituzioni, enti territoriali, società di diritto privato, ecc.) e delle tipologie di compiti e funzioni attribuite, ha individuato tre sfide e tre azioni che sono riassunte nella seguente relazione.

RELAZIONE FINALE

La Pubblica Amministrazione è un’entità multiforme e complessa dal punto di vista delle dimensioni organizzative degli enti, della natura dei soggetti coinvolti (istituzioni, enti territoriali, società di diritto privato, ecc.) e delle tipologie di compiti e funzioni attribuite.

In tale variegato quadro operativo, le TRE SFIDE prioritarie del Tavolo sono state così individuate:

  1. Il cloud e la gestione del data sharing in una Pubblica Amministrazione sempre più digitale. Ciò in quanto la creazione della Piattaforma Nazionale Dati richiederà alle PA di garantire una serie di principi e di definire le modalità per il corretto conferimento dei dati considerando le specificità proprie del soggetto pubblico;
  2. La sicurezza dei dati. Ciò in quanto gli obblighi del perimetro nazionale di sicurezza necessitano di garanzie in ordine alle misure tecniche e organizzative fondamentali adottate e di presidi organizzativi a tutela dei dati personali;
  3. Le smart cities. Ciò in quanto tali modelli richiederanno alle PA la capacità di gestire e valorizzare la mole di dati raccolti dai servizi smart attivati a livello locale e nazionale. E, più in particolare, renderanno necessario bilanciare il perseguimento degli obiettivi di sostenibilità sociale, economica, ambientale con quelli di tutela dei diritti e delle libertà dei cittadini nel trattamento dei loro dati personali, peraltro con particolare attenzione laddove il trattamento interesserà particolari categorie di dati personali.

 

Da qui le TRE AZIONI per affrontarle:

  1. Individuare regole omogenee per definire i ruoli nell’ambito di progetti complessi nel settore pubblico. Ciò potrebbe concretamente realizzarsi con la costituzione di un network di Pubbliche Amministrazioni, anche in collaborazione con AgID, che porti ad elaborare best practice largamente condivise o, laddove vi siano i presupposti, anche a formalizzarle in un Codice di Condotta ai sensi dell’art. 41 GDPR da sottoporre all’approvazione dell’Autorità;
  2. Costruire processi condivisi nell’ambito della PA. Più nel dettaglio, creando team multidisciplinari che siano in grado di affrontare le sfide sopra indicate in una visione globale senza le verticalizzazioni presenti all’interno delle PA;
  3. Impostare programmi di formazione specifici che consentano di affrontare tematiche innovative che riguardino la digitalizzazione (es. cybersicurezza, blockchain, metaverso, piattaforme digitali, intelligenza artificiale). La complessità dei processi legati al digitale richiede infatti una contaminazione dei saperi tra i vari attori e, per la PA, la capacità di gestire i processi di trasformazione con una visione globale degli aspetti di innovazione, sicurezza e tutela dei diritti e delle libertà degli interessati.

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